Il racconto di Anna, una figura importante del nostro team Alice
La famiglia di Alice si è allargata tantissimo in questi anni. Dalla prima pizzeria in Via delle Grazie all’ombra di San Pietro, siamo arrivati in città nuove ed inaspettate, incontrando tantissimi pizza lovers. Dal 1990 ad oggi abbiamo fatto conoscere la nostra pizza al taglio grazie al sorriso e all’allegria dei nostri collaboratori, membri della grande famiglia di Alice. Ma cosa vuol dire per loro far parte del mondo di Alice? Quali sono i loro desideri e aspirazioni? E soprattutto cos’è per loro la Pizza?
È da qui che nasce “A Casa di Alice”. Vogliamo raccontarvi Alice dagli occhi delle persone che la rendono speciale ogni giorno.
Siete pronti ad entrare nella nostra casa?
Ciao Anna, presentati!
Sono Anna e lavoro nella pizzeria di Via Marmorata, a Testaccio. Da 5 anni ormai. Sono pugliese, di San Severo, e vivo a Roma da 7 anni. Mi sono trasferita per lavoro, mentre giù rimane la mia famiglia.
Secondo te, cosa rende la pizza al taglio davvero speciale?
Direi la leggerezza. Sono in tanti a rimanere soddisfatti perché la pizza resta digeribile. Poi c’è
la varietà dei gusti. Le persone sono felici di non trovare sempre la stessa offerta. Ma poi la preferita rimane la margherita.
Come ti trovi al lavoro?
Bene, direi. Mi sento a casa qui. Il nostro gruppo è abbastanza consolidato. Personalmente, se devo parlare di me, sono piuttosto trasparente. Se c’è qualche problema, è possibile che mi insegua fino al lavoro. Anche lasciare a casa i problemi sembra semplice. Quando lavori a contatto con le persone, in realtà non lo è. Il viso tradisce le emozioni.
Qual è la tua pizza preferita?
La tonno e radicchio. E’ una pizza in cui mi rivedo. Per dirla in modo simpatico, io sono un po’ come il radicchio, che se lo prendi solo è amaro, ma se lo prendi insieme ad altri ingredienti, è tutto un altro sapore. Sia chiaro che io mangio tutto però, non c’è qualcosa che non mi piace.
Sono tanti anni che fai questo lavoro. Qual è la lezione più importante che hai imparato?
Che le risate e il sorriso contano tanto. Se ne accorgono tutti, e così anche i clienti. In qualche momento si crea una situazione di silenzio, in casi estremi e fortunatamente molto rari, anche tensione. E’ lì che bisogna portare la risata.
E poi?
Ci sarebbero tante informazioni. In questi anni sono maturata tanto e ho imparato parecchie cose. Per esempio che il cliente quando cerchi di aiutarlo, semplifichi le cose, sicuramente apprezza.
Hai qualche curiosità da raccontarci?
Oh. Potrei scrivere un libro, sugli episodi accaduti nella nostra pizzeria. Quando arriva un nuovo stagista in pizzeria, gli racconto tutta la storia della pizzeria. Io mi ricordo tutto, da quando abbiamo scartato la pizzeria nuova nuova ad oggi.
E i tuoi genitori che ne pensano?
Volevo rendere orgogliosa mia mamma, Costanza.